martedì 8 dicembre 2009

Copenaghen 2009 e la profezia Maya




di Alberto Crescitelli







La profezia Maya riguardo la FINE...
[Balle Balle Balle!]

Scusa, ma se E' sotto gli occhi di tutti, che il processo di inquinamento degli ecosistemi e l'impazzimento del Clima sono oramai irreversibili e inarrestabili. Ciò, significa :
THE END .

You understand my friend ?


COPENAGHEN 2009... Trattato impossibile.


2020? Troppo tardi.


AH ah AH AH Ah AH ah AH AH ah


Entro il 2014, l'Umanità prenderà coscienza che il processo di distruzione avviato molti anni fa,
E' i-r-r-e-v-e-r-s-i-B-i-l-e .

Sono e saranno alcuni eventi a "Parlare" :






PrimoTempo : l'Artide








Secondo Tempo : l'Antartide

















THE END


AH ah AH AH Ah AH ah AH AH ah





venerdì 13 novembre 2009

L'Uomo-cozza e il 'grande sogno' che sta svanendo


di Alberto Crescitelli


Un bell'articolo forte e pieno di verve che scrissi il 30 ottobre 2003 sulle problematiche sociali del tempo e sulle questioni oramai improcrastinabili ambientali, della violenza, e macellazione degli animali.



Non ho molta voglia di scrivere ultimamente, come pure di comunicare. Ma degli amici e qualche affezionato lettore mi hanno chiesto di buttar giù qualche riga su questa megamagagna dell'influenza aviaria. Potevo dire di no?
Purtroppo non è l'unica, ed è questo il guaio vero.
«C'erano una volta i catastrofisti, e gli impavidi tecnocrati progressisti...»
Rimembrate rimembrate, gente : stato di cose che ha retto fino a pochi mesi fa. Poi, la tragedia di New Orleans (oh..come amano il jazz, i burocrati americani), ha fatto da crinale tra l'ormai vecchia visione [sfascio] scientifica progressista che s'era caparbiamente affermata negli anni dello "sviluppo", e appunto quella nuova, ossia la 'Catastrofista', acclamata oggi a furor di popolo.
Ultimamente in molti - dalla condizione di asserviti vuoi per partito preso o di venduti al potere "industrioso" e politico - son passati senza alcun ritegno sulla nostra 'sponda' a piangere il tracollo planetario [a-d-e-s-s-o]. E tra poco - c'è da scommetterci, addirittura non rimarrà più traccia delle due fazioni. Ci mescoleremo così bene, ma così bene, che saremo di primo acchito irriconoscibili gli uni dagli altri..

Eh, e figurati se non finiva così.
Bando ai "convenevoli", veniamo al dunque.

Encefalopatia spongiforme umana", "afta epizootica", "organismi geneticamente modificati" (OGM), "allevamenti intensivi", "polli alla diossina", "morbo della mucca pazza", "uova agli antibiotici", "animali dopati", "peste bovina", "influenza aviaria" (di polli e volatili in genere), "prione" (particella infettiva proteica), allarme di "pandemia universale", "buco dell'ozono", diossina, "effetto serra", "impatto ambientale", desertificazione, "allarme biodiversità", "ecosistemi a rischio", "scioglimento dei ghiacciai", "inquinamento elettromagnetico", "contaminazione ambientale", bambini occidentali portatori di ben 80 sostanze chimiche cancerogene nel sangue...

Buonanottee!


Insomma, amici miei, [invero mica siete tutti miei amici, ma potreste diventarlo!..] diciamo pure che il grosso di quella Umanità falsamente progredita, si sta veramente rendendo conto solo ora, che quel "Bivio" in cui incappò verso la fine del secolo scorso era una cosa molto seria, d'importanza vitale (come diventa facile in certi casi dare un senso profondo alle parole, vero?).
Ricordo vi furono le prime avvisaglie, in quegli anni : qualche alluvione catastrofica in più a quel ch'era la media qua e là, i ghiacciai che cominciavano ad arretrare con certezza - ma lentamente e, - forse suonerà un po' retrò a dirsi - ricordo con chiarezza che le rose, possedevano ancora un fievole profumo, all'epoca, benché la mucca fosse già 'impazzita', e fossimo già al corrente dei molti allevatori europei di pollame che s'azzardavano anch'essi a trasformare in immondo mangime i rifiuti speciali ed ospedalieri (fecero propria la lezione scellerata dei cow boys inglesi, sic); mentre taluni esploratori s'imbattevano - seppur raramente, in qualche orso polare ermafrodita (fatto, quest'ultimo, di cui all'epoca se ne ignoravano le cause).
...Ovviamente c'erano anche Loro, in quegli anni scriteriati di fine millennio : sì, quelli di quel gruppo sparuto di studiosi, [per la miseria, c'eravamo, noi - e lo dicevamo, noi] che sistematicamente venivano messi alla berlina perché "profeti di catastrofi" - proprio loro, i "senza nome e senza cattedra", fra i quali v'era qualche bravo e onesto scienziato venduto a Green Peace, e taluni ecologisti illuminati e irreprensibili pure vegetariani, ohibò, e che dunque rompevano sempre le balle a tavola.. «Se continuate così, se proseguite per quella strada, sarà una tragedia planetaria», ammonivano...
Antipatici che erano!
E bravi. Finalmente state capendo, ammettendo, "a-d-e-s-s-o", che la curva di disfacimento della Biosfera è irrimediabilmente esponenziale, e che il declino del pianeta - da questo momento in poi, sarà sempre più veloce, più veloce.. brr... E mo', come la mettiamo?
Non si parla d'altro : una cinquantina d'anni (secondo me meno), questa la voce che gira - e il pianeta è caput.
Due anni fa ce ne volevano cento, però, ..rimembrate? Poveri voi, sciocchi materialisti pollo-consumatori.


Il punto di non ritorno - come già detto da tanto tempo (e non solo da me) - è a mio avviso il triennio 2010 - 2013. Saranno anni in cui certamente, ci verrà restituito con i dovuti interessi la "risacca" per lo sfacelo provocato. Ed il nostro piccolo, esiguo tracollo del 2005 - innalzamento sostanziale della temperatura di tutti gli oceani e mari del mondo (mentre il Rio delle Amazzoni è in secca); guinnes dei primati per gli uragani; mai così esigua la calotta artica; ops.. e il buco nell'ozono (non se n'è parlato per niente)? - ne è stato solo un timido principio.


Il buco d'ozono si allarga

«È allarme sull'Europa centrale per l'assottigliamento (del 50%) della fascia d'ozono. Lo ha annunciato all'assemblea annuale dell'Unione Europea di Geoscienza (EGU) di Vienna il geologo Markus Rex: “Dall'Artico, il buco si è esteso fino a lambire la Mitteleuropa, il Nordamerica e l'Asia”. Il “buco dell'ozono” si sta dunque allargando a dismisura. In alcuni punti, sopra l'Europa centrale, la fascia protettiva di ozono, che funge da schermo contro i raggi ultravioletti emessi dal Sole, e che si trova nella parte superiore della stratosfera,tra 15 e 30 km di altezza, si è assottigliata del 50%.»

5.5.2005 www.ectaplanet.com



Benissimo.
E allora la priorità assoluta è convertire subito tutti i sistemi produttivi, acciocché diventino sostenibili dal bio-ecosistema Terra (che si cominci con il liberare le migliaia di lavoratori dei mattatoi, e si mandino subito a lavorare in campagna : vedrete che ne saranno felicissimi). Poi, al fine di risolvere una bella fetta del problema 'Fame nel mondo', al posto delle terribili "bombe ad orologeria" biotecnologiche, si serrino invece i megallevamenti intensivi : chi vorrà fare diversamente, chi vorrà mangiar carne si cresca pure i suoi maiali e se li sgozzi personalmente.


«Per comprendere l'enormità del problema, è necessario esaminare la biologia della catena alimentare del mondo e il modo in cui è stata manipolata e distorta per servire gli interessi di pochi.
Il chimico G. Tyler Miller ricorre a una catena alimentare semplificata per spiegare come, nello schema evolutivo della natura, le leggi dell'energia operino sulle creature viventi. La catena alimentare di Miller consiste di erba, cavallette, rane, trote e uomini. A ogni anello della catena, quando la cavalletta mangia l'erba, la rana la cavalletta, la trota la rana e l'uomo la trota, c'è una perdita di energia. Ogni volta che la preda viene mangiata, afferma Miller, "circa 80 - 90% dell'energia si disperde nell'ambiente sotto forma di calore". L'energia divorata rimane nei tessuti del predatore, solo in una quantità compresa fra il 10 e il 20%, per trasferirsi al successivo anello della catena. Consideriamo, per un momento, la popolazione di ciascuna specie necessaria per mantenere viva la creatura del livello successivo : "per nutrire un uomo per un anno ci vogliono trecento trote. A loro volta, le trote consumano 90.000 rane, che devono mangiare 27 milioni di cavallette, che divorano 100 tonnellate d'erba".
Oggi, il 70 per cento dei cereali prodotti negli Stati Uniti viene utilizzato per l'alimentazione animale. Sfortunatamente, fra gli animali domestici, i bovini sono i convertitori meno efficienti di energia; anzi, sono talmente avidi di energia da poter essere considerati le Cadillac degli animali da allevamento. Per fare 1 chilogrammo di carne di un manzo all'ingrasso, ci vogliono 9 chilogrammi di mangimi; di questi, sei consistono di "cereali e sottoprodotti, e tre di fibra". Ciò significa che solo l'11 per cento del mangime finisce per produrre carne, mentre il resto viene bruciato come energia per il processo di conversione e per il mantenimento delle normali funzioni vitali, o espulso, o assorbito da parti del corpo che non si mangiano, come i peli e le ossa. Complessivamente, secondo David Pimentel, nel sistema dell'allevamento intensivo, "le proteine somministrate ai manzi e agli altri animali consistono per circa il 42 per cento di foraggio e per il resto di cereali. I bovini hanno un'efficienza di conversione delle proteine alimentari solo del 6 per cento. Ciò significa che un animale produce meno di 50 chilogrammi di proteine consumando più di 790 chilogrammi di proteine vegetali".
Nel momento in cui un manzo da allevamento è pronto per la macellazione, ha consumato circa 1200 chilogrammi di granaglie e pesa approssimativamente 480 chilogrammi. Attualmente, negli Stati Uniti, ogni anno vengono utilizzate 157 milioni di tonnellate di cereali, legumi e altre proteine vegetali adatte all'alimentazione umana per nutrire il bestiame destinato a produrre i 28 milioni di tonnellate di carne consumate dall'uomo


Tratto da "Ecocidio, ascesa e caduta della cultura della carne"
- di Jeremy Rifkin, 2001 Arnoldo Mondadori Ed.



Parliamoci chiaro.
- «Letto» cosa dice Jeremy Rifkin, uno dei maggiori economisti del mondo (qualcosa sta proprio cambiando...)?
Ma più verosimilmente, l'effettivo problema a monte è forse che questa cosiddetta 'società umana' è più che altro bruta e violenta, feroce, perversa e mangiabambini, malvagia, crudele e indi molto c-a-t-t-i-v-a. [«Ma noo, siamo tanto buoni, noi...» udite anche voi delle voci, un coro in lontananza?]
E a sottrargli dalla tavola il sangue e le frattaglie, si rischia d'offenderla a morte, stizzirla ancora di più, rendendola così addirittura... insoddisfatta (oh, poverina, è stata disattesa nell'imperativo soddisfacimento della sua libido!).


«Ecco alcuni sinonimi del lemma “Umano”: Dolce; Delicato; Sensibile;
Generoso; Filantropico; Caritatevole; Altruista; Tollerante;
Magnanimo; Comprensivo; Benevolo; Amorevole; Solidale;
Fraterno; Compassionevole; Pietoso; Benigno…»

Tratto da "Il Preambolo dell'Impraticabile Guado"
di Alberto Crescitelli



Quindi, una parte di me crede che non ci sarà niente da fare : il futuro dell'Uomo-cozza e del suo pianeta, di questa terribile "razzaccia-ombra" che ha qui preso il sopravvento, sembra annunciato : e chissà, forse l'Universo ne serberà solo flebile memoria, alla stregua di un insignificante abortino cosmico.
Ohi, Artemide, Grande Madre, ma che figuraccia!
Ma scusate un po' la domanda (mi ripiglia lo sghiribizzo : sapete, ci rimugino su da trent'anni) : ma quanti polli, tacchini, mucche e maiali debbono passare per le vostre budella, - secondo chissà quali demenziali crismi ecumenico-paradiabolici - per mantenervi in "buona salute", e/o gratificare le vostre 'brute' papille gustative ?
Qualche conticino ve lo faccio io.
Quaranta polli l'anno - mangiandone circa uno a settimana (per esser parchi) fanno, per un individuo che fosse sulla cinquantina d'anni, circa duemila capi : aggiungiamo poi come minimo quattro o cinque mucche (un paio di fettine a settimana + più qualche braciola) e tié, per non scordar nessuno - altri cinque o sei maiali (tra insaccati e sbudellame vario) e una cinquantina di tacchini...
Insomma, ci vuole una fattoria da divorare per ognuno di voi. Veramente pietoso.
E Cucù, ecco che la mucca pazza e il H5N1 incombono, stupidoni.



UNA PROTEINA INTELLIGENTE E INDISTRUTTIBILE

«Nel caso dei prioni infetti la realtà supera la fantascienza in bizzarria. I prioni, che sono praticamente indistruttibili, costituiscono una classe di patogeni completamente nuova. Non essendo un organismo vivente, la versione anomala della proteina conosciuta come prione è in grado di tollerare condizioni che ucciderebbero ogni altro patogeno conosciuto, presentandosi per questo come una minaccia biologica mai vista prima sulla Terra. Dotate di eccezionali capacità quali quella di sopravvivere a temperature superiori a 593°C, di superare la barriera tra le specie, eludere il sistema immunitario e replicarsi nelle vittime il cui stesso corpo rimane infetto, queste terribili proteine stanno seminando la rovina tra animali ed esseri umani. Quando perfino l’HIV viene neutralizzato con acqua bollente, i normali processi di sterilizzazione risultano invece inefficaci con questa molecola modificata, che distrugge il tessuto cerebrale riempiendolo di vacuoli spugnosi.
Lo scienziato Stanley Prusiner, di San Francisco, è lo scopritore dei “prioni – un nuovo principio biologico di infezione”; per questa scoperta ha vinto nel 1997 il premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina, nonostante lo scetticismo manifestato da altri studiosi all’idea di un agente infettivo privo di materiale genetico. I prioni anomali, che si suppone si replichino alla maniera dei cristalli, deformano i prioni vicini tramite contatto, costringendoli ad “avvolgersi” in maniera impropria e a mutare a loro volta i propri vicini in un effetto domino dagli esiti devastanti: l’ospite sviluppa dei vacuoli nel cervello, perde la funzione del sistema nervoso e muore. A differenza dei prioni normali, i mutanti non si scindono durante la digestione della carne. Il sistema immunitario non riceve alcuno stimolo ad attaccare l’invasore, dato che i prioni modificati e quelli normali sono quasi identici dal punto di vista chimico.
Le implicazioni a lungo termine per il pianeta e suoi abitanti umani e animali sono angoscianti. L’elenco dei veicoli di questo oscuro omicida sembra una comune lista della spesa. Neanche i vegetariani si possono dire al sicuro: lo zucchero bianco è trattato con le ossa di mucca e le patatine fritte del McDonald’s, nonostante la pubblicità affermi siano cotte in “puro olio vegetale”, sono insaporite, come molti alti prodotti con “aromi naturali”, con grasso di manzo.»
www. disinformazione.it



Molte grazie, inoltre, per far vivere nella merda e nella fame senza possibilità di appello sia me, che tanti altri come me (è il massimo della soddisfazione, per qualcuno, lo so), cari i nostri sozzoni assatanati di danaro, morte, sesso e sangue.

[Geremiade di un vegetariano stakanovista catastrofista, addirittura per vocazione.]




Ma come dicevo (a'ripigliate), c'è finalmente un'inversione di tendenza, e sono veramente tanti quelli che stanno pensando di trasferirsi una volta per tutte sulla nostra "sponda".
Sia comunque chiaro che quanto scritto fin qui non vuole essere un criticismo asfittico o gratuito, bensì - ripeto - solo un modesto contributo all'oramai improcrastinabile necessità di sradicare dalla società alcune gravi e cattive abitudini individuali : e quindi, vi invito ad intendere questo mio più che altro come un'"affettuosa" strategia-choc, atta ad infondere nient'altro che quella semplice presa di coscienza propedeutica, appunto, al sopravvento di quel 'Uomo migliore' che invero si cela in ognuno di noi : di cui è molto anelata la "Rinascita" oggi; perché, Lui, è capace di rimettersi in sana armonia con il mondo, con le creature indifese e i suoi stessi simili...
« Pressoché impossibile, ma quale rinascita! » immagino starete pensando : e poi dite che il "catastrofista" sono io (ok, l'ho detto prima io, di me stesso, lo ammetto).
Ebbene qualunque sia la situazione, abbiamo tutti il dovere di credere che se lo desideriamo fermamente, qualcosa di buono può per davvero accadere. Personalmente di piccoli miracoli ne ho visti tanti, dunque perché pensare di non farcela : forse perché siamo in extremis? Beh queste sono le vere grandi sfide.
Ma di "Botti piene e mogli ubriache, non se ne puote più strombettar" : è numinosamente.. evidente.
Ma passiamo ora ad argomentare sulla situazione Celeste di questo periodo; sia per tentare d'intuire a che punto siamo relativamente al ciclo critico, sia per stupirci ancora una volta per come e quanto, le movenze astrali si "intonino" grandemente alle esperienze ottenute dalla coscienza grazie agli accadimenti che maturano durante il nostro arco di vita.


« Stiano dunque allerta, molto allerta gli organismi sanitari internazionali e nazionali, e il motto-chiave per gli operatori della Sanità, potrebbe, dall'autunno in poi essere: "Massima efficienza per combattere la S.a.r.s. o chissà quale altra aggressione virale", - speriamo proprio di no - di matrice terroristica o meno. Il settore ittico mondiale potrebbe facilmente subire un colpo durissimo, causato da grandi morie di pesci (la situazione è già tragica...), mentre quello dell'agricoltura, per siccità accompagnata a tratti da alluvioni catastrofiche; e il passaggio al nuovo anno - ma anche per tutto il 2004 - sarà sicuramente segnato da un repentino e del tutto imprevisto aumento sia del buco dell'ozono sia dello scioglimento dei ghiacci polari; dulcis in fundo, è impossibile poi non pensare allo spettro di un rovinoso episodio sismico, e/o alla ripresa dell'attività vulcanica (v. Alla ricerca della mappa smarrita) di qualche "sorvegliato" speciale... E anche il microcosmo "Uomo" subirà un ulteriore abbrutimento: vedrà crescere - come se non bastasse - l'aggressività e gli impulsi violenti, che tenderanno ulteriormente a tingersi di follia. »

tratto da "Marte e la ciclotimia astrale"
di Alberto Crescitelli - 13 luglio 2003 -



Visto che "paga", essere catastrofisti ?
Non credo si sarebbero potute trovare parole migliori, per la situazione mondiale attuale. Vi invito a leggere o rileggere l'articolo da cui è tratto il brano in alto, perché credo che adesso sia meglio addentrarsi in questioni più recenti (d'altronde, la situazione attuale l'avevo immaginata ben due anni fa - benedetta 'strologia!).
Ecco per cominciare l'ennesimo - ma come sempre interessantissimo caso, di come la Ritmica di oscuramento dei Luminari interfacci gli eventi entropici più importanti che concernono colletività, nazioni, il mondo. Quella che segue è la mail che inviai il 30 agosto alla Mailing List di astrologia "Astrea".





L'articolo continua con dissertazioni astrologiche
che preferisco non riportare qui onde evitare lungaggini..



domenica 1 novembre 2009

Matrix : 10 Lune per un TN (prima parte)



di Alberto Crescitelli


RELAZIONE PRESENTATA AL VIII CONVEGNO DI STUDI ASTROLOGICI DI RICERCA90 VICO EQUENSE, 1-2-3 GIUGNO 2001






Kalalam tv eka-ratrena Panca-ratrena budbudam
Dasahena tu karkandhuh Pesy andam vatatah param
Masena tu siro dvabhyam Bahv-angrya-ady-anga-vigrahah
Nakha-lomasthi-carmani Linga-cchdrodbhavas tribhi

"La prima notte si attua la fusione del seme con l'ovulo, e la quinta notte il risultato di questa fusione germina in una bolla. La decima notte essa si sviluppa e prende la forma di una prugna, quindi si trasforma gradualmente in un piccolo ammasso di carne… In un mese si forma la testa e in due mesi prendono forma le mani, i piedi e le altre parti del corpo. Alla fine del terzo mese appaiono le dita delle mani e dei piedi, le unghie, i peli, le ossa e la pelle, e insieme gli organi genitali e gli altri orifizi del corpo, cioè gli occhi, le narici, gli orecchi, la bocca e l'ano"

Bhagavata Purana, III,3,3



Verso la fine degli anni '70 sia in Europa che in America nacquero le prime ricerche sulle esperienze perinatali connesse ai fenomeni biologici implicati nel processo della nascita. Fu in quel periodo che lo psicoterapeuta Stanislav Grof - grazie ad accurate osservazioni sugli stati regressivi indotti - pubblicò una sorta di cartografia dell'inconscio1 che abbraccia, appunto, anche il campo delle esperienze perinatali. Lo stesso avveniva in Italia, grazie agli studi pionieristici di Nicola Peluffo, professore di Psicologia Dinamica all'Università di Torino; anch'egli, nello stesso periodo, ipotizzò l'esistenza di una complessa vita psichica intrauterina.2
Sostanzialmente le ricerche di Grof abbracciano tre ambiti principali: il campo delle esperienze psicodinamiche associate ad eventi della vita passata e presente di una persona, il campo delle esperienze transpersonali che vanno oltre i confini individuali, e quello delle esperienze perinatali. Le conclusioni cui giunge in merito a queste ultime, in parte ci riconducono anche alle esperienze e ai notevoli interessi di Jung riguardo allo stato della coscienza dell'anima dopo la morte: Grof, infatti, definisce l'esperienza perinatale come una mescolanza di trepidazioni emotive che appartengono sia alla nascita sia alla morte...

La serena beatitudine dell'esistenza nel grembo materno in primitiva unione con la madre e le perturbazioni di questo stato pacifico per opera di sostanze chimiche tossiche e di contrazioni muscolari; la condizione “senza uscita” della prima fase del parto allorché il collo dell'utero è ancora chiuso mentre le contrazioni uterine creano una situazione claustrofobica accompagnata da un intenso disagio fisico… la propulsione attraverso il canale del parto implicante una lotta enorme per la sopravvivenza e, infine, l'improvviso sollievo e rilassamento: il primo respiro e il taglio del cordone ombelicale!"

L' episodio perinatale è così individuato come il piano della consapevolezza - anche se inconscia - sia della nascita sia della morte, in grado di esercitare un'influenza cruciale sulla nostra vita emotiva e mentale. “Nascita e morte” scrive Grof, “pare siano l'alfa e l'omega dell'esistenza umana, e ogni sistema psicologico che non le includa è destinato a restare superficiale e incompleto”. Oggi, alla luce di ancor più recenti ricerche, la “storia” embrionale e fetale dell'essere umano è terreno fertile per importanti studi. Manuela Tartari a proposito della vita intrauterina scrive: “è una memoria prepsichica che contiene le tracce di eventi perturbatori. Quando lo sviluppo renderà possibile una trasformazione mentale di tutto questo, vi saranno dei nuclei inconsci di rappresentazioni e affetti che ercano di elaborare le perturbazioni subite, ovvero di darle una forma”.3 E Alessandra Piontelli, dell'Infant Observation - centro di studio delle registrazioni ecografiche - scrive: “Le mie ricerche hanno messo in luce un'importante continuità in taluni aspetti della vita pre e post natale. Ciascun feto ha delle caratteristiche individuali di sviluppo che proseguono nella vita post natale... Ciascun feto osservato era diverso nella sua personalità... tanto che si percepivano già come bambini con temperamenti così differenziati da consentire delle previsioni sul loro futuro4”.

A queste grandi verità naturalmente erano giunti anche gli antichi. Vyasadeva, il maggiore compilatore della letteratura vedica, nel suo Bhagavata Purana dedicò all'argomento una lunga sezione, descrivendo con incredibile limpidezza gli stati di coscienza e le emozioni dell'anima che sperimenta, in dieci lunazioni, la metempsicosi. Mentre il punto di vista dell'astrologia classica approccia la questione invitando a rivolgere la nostra attenzione alla dimensione statica e atemporale della mappa celeste eretta per il momento e il luogo del concepimento:

L'inizio della vita dell'uomo è, conforme a natura, l'istante in cui viene concepita, ma di fatto, è accidentalmente, il momento del parto. Quando per caso o anche per osservazione ci è dato conoscere il tempo esatto del concepimento, per pronosticare le particolari caratteristiche del corpo e dello spirito sarà bene riferirci ad esso, analizzando l'influenza attiva degli aspetti dei corpi celesti in quel periodo.

Tetrabiblos, III,2,1

Esperienza rara anche ai tempi di Tolomeo, quella di conoscere l'ora e il giorno del proprio o altrui concepimento! Un'antica tecnica (utilizzata sostanzialmente per la rettifica dell'ora di nascita) attribuita a Ermete, la Trutina Hermetis, asserisce che l'Ascendente o il Discendente del tema di nascita indicano la posizione della Luna al momento del concepimento - calcolata grazie al cosiddetto giorno Alfa, 273 giorni indietro rispetto al giorno di nascita - mentre la posizione della Luna a seconda che sia crescente o calante (sempre nel tema di nascita), indica la posizione dell'Ascendente o del Discendente al momento del concepimento.5
Non vi sono dubbi che il metodo della Trutina grazie all'individuazione del giorno Alfa, offra la possibilità di intravedere lo stato celeste generale del concepimento, e pertanto è già non poca cosa. Mentre per l'asserzione necessariamente dogmatica - ossia che esso riveli con certezza l'Ascendente del concepimento - è altrettanto indispensabile un atteggiamento critico, poiché in merito è stata prodotta pochissima letteratura e sperimentazione pratica.
Va da sé che quando tentiamo d'individuare con precisione le interrelazioni tra la Matrice Celeste e quella terrestre, nella stragrande maggioranza dei casi incontriamo grandi difficoltà e poche certezze; e l'impressione oggettiva che scaturisce ogniqualvolta ci sforziamo di determinare “giorno e ora del concepimento” è che essi rimangono tuttavia sfuggenti… salvo qualche raro caso, in cui è effettivamente noto il giorno e l'ora del rapporto sessuale. Ma sfortunatamente - dulcis in fundo - anche quest'ultimo non coincide quasi mai con il concepimento vero e proprio!
Degno di grande attenzione però, è il fatto che nonostante l'importanza oroscopica obiettiva dell'attimo del concepimento, l'astrologia genetliaca si è sviluppata nei millenni sostanzialmente sui dati temporali e spaziali della nascita:


Se invece, come più sovente accade, non si conosce il tempo preciso del concepimento, bisognerà partire da quello della nascita, pure importantissima e secondaria solo al concepimento, giacché esso permette di conoscere anche gli eventi anteriori alla nascita stessa. Anche se si può definire l'una origine primaria e l'altra origine secondaria, solo in relazione al tempo l'importanza della nascita è secondaria, ma nella sostanza essa è pari e anzi maggiore rispetto al concepimento: questo può essere inteso abbastanza giustamente come genesi del seme umano, quella dell'uomo. La creatura al momento della nascita infatti acquisisce molti elementi che prima nel ventre della madre non aveva, i caratteri tipici della sola natura umana, come la posizione eretta del corpo.

Tetrabiblos, III,2,3


Possiamo dunque concludere che nello sviluppo filologico del linguaggio astrale gli astrologi hanno legittimamente evitato d'imperniare gli assunti fondamentali della disciplina sull'attimo del concepimento… vista l'impossibilità di accertarlo con sicurezza, giacché l'unica cosa realmente indubbia è che ogni esperienza fetale possiede le proprie e “originali” dinamiche. Natura vuole, insomma, che a sé stessa si applichi una certa dose d'indefinito, in quanto è a causa dei nostri sensi “circoscritti” che tutto ciò che noi percepiamo si colora, a conti fatti, d'indeterminazione. Esperienza umana quest'ultima, dalla quale sgorga in verità la conoscenza induttiva, l'approccio filosofico e scientifico di ciò che noi pensiamo del mondo, della vita e… di noi stessi.
A questo punto dobbiamo chiederci se non sia giusto considerare visioni empiriche ben più complesse ed evolute della vita fetale alle quali applicare deduzioni astrologiche, seguendo così le orme di Paracelso. Infatti il valore e l'importanza dell'esperienza prenatale nella sua pienezza, viene riconosciuto in epoca rinascimentale grazie a lui, che su questo fonda uno dei pilastri del proprio pensiero: la dottrina della matrix.
Secondo l'antropologia cosmosofica paracelsiana, l'episodio prenatale è strettamente legato al concetto di matrice, alla donna nella sua totalità e non solo agli organi più strettamente legati alla riproduzione e al nutrimento del feto; individuando così la donna come “centro del mondo”, il più piccolo misteryum magnum.
Nel Paramirium di San Gallo scrive: “bisogna riconoscere e proteggere la microcosma” (con ciò intendeva che gli stessi principi della Creazione agivano nella matrice nel periodo della gestazione), la donna, poiché “le nostre malattie, le nostre afflizioni, la nostra miseria e i nostri mali provengono dalle donne”. E' chiaro che questa asserzione va interpretata da un punto vista strettamente medico, poiché egli si riferisce semplicemente all'ambiente, all'utero e al rapporto con la madre come “possibili” fattori femminili che possono generare malattie (argomenti che in un certo senso anticipano di 400 anni il cammino intuitivo della psicologia analitica!).
Ma gli assiomi cosmosofici di Paracelso, proprio come in una mappa celeste, si dipanano dallo spazio locale per effondersi nell'Universo. Egli scorge in verità tre matrix: la Natura come complesso del mondo materiale, l'umanità in generale (o il livello evolutivo ove la coscienza si manifesta, quello umano) e il “mondo” della donna. La donna nella sua visione incarna quindi “il mondo o la matrix più piccola e più nascosta”, cosa che per i conoscitori del linguaggio ermetico è tutt'altro che “minore”.




“La possibilità di una gravidanza dipende dalla Matrice, senza il suo potere la donna non rimarrebbe incinta e non accoglierebbe il seme dell'uomo. La Matrice non può essere ridotta né a un organo, né all'utero e né alla pelle di una donna: sappiate che parlo delle cose invisibili; giacché chi può affermare di aver visto l'anatomia della Matrice”?

Paramirium, IV,190


Questi tre livelli della matrix possono dunque essere recepiti come una sorta di vasi comunicanti, in cui si muove, vibra l'energia vitale (brahman), la stessa che dà impulso all'Universo in qualità di fattore causale: la magia della matrix corpore “riflette” allora in quei nove mesi (che le occorrono per “esprimere” la forma umana), la sintesi evolutiva della Vita; che è invero cosmica, collettiva e individuata allo stesso tempo...


”Se ci sforziamo di tirare una netta linea di demarcazione tra il materiale psichico da considerarsi personale e il materiale impersonale, ci imbattiamo ben presto nel più grande dilemma, perché per definizione dobbiamo dire della persona ciò che abbiamo detto dei contenuti impersonali, cioè che sono collettivi. Solo per il fatto che la persona è un frammento più o meno arbitrario e causale della psiche collettiva, possiamo cadere nell'errore di considerarla in toto come un elemento individuale”. ..
Carl Gustav Jung


Ma così possenti, come invisibili, le forze dell'Archeo e degli archetipi confondono la pura coscienza dell'anima (il puro Sé, quello che allo stato incondizionato è realmente individuato): essa s'identifica così in una razza e un luogo, con gli organi dei sensi e i ruoli che svolge.

Prakriteh kriamanani Gunaih karmani sarvasah
Ahankara-vimudhatma kartham iti manyate

L'anima, sviata dal falso ego, crede di essere l'autrice delle proprie azioni,
che in realtà sono compiute dalla natura.

B.G. III,27


Ciò significa in altre parole che, per quanto prodotto “raffinato” della natura possa essere la forma umana, essa non è altro che un'espressione impersonale, in quanto realtà frattale dell'Archeo; e soprattutto, che nel periodo della gestazione sono sicuramente osservabili le dinamiche celesti pertinenti alle simbiosi tra la matrix naturae e la matrix corpore, generatrici a loro volta dei frammenti-Es che compongono la psiche collettiva.
Ecco perché ogniqualvolta sottoponiamo ad un'indagine astrologica un tema natale ci chiediamo: “di quale 'spirito' della natura è portatrice, questa persona?”.
Possiamo senz'altro farci ispirare dalla dialettica che scaturisce dalle interazioni planetarie, zodiacali e dei campi, e anche dal presunto tema di concepimento… ma a mio avviso, le dinamiche simbiotiche tra le due Matrici, ovvero le dinamiche celesti che furono in atto per tutto il periodo dello sviluppo embrionale e fetale, possono rivelare particolari in grado di allargare talvolta notevolmente la “prospettiva” astrale... (continua)



Matrix : 10 Lune per un TN (seconda parte)




di Alberto Crescitelli


RELAZIONE PRESENTATA AL VIII CONVEGNO DI STUDI ASTROLOGICI DI RICERCA90 VICO EQUENSE, 1-2-3 GIUGNO 2001


Nel caso che sto per esporvi ho considerato il TN come l'ultima rivoluzione lunare delle dieci che generalmente occorrono per il completo sviluppo fetale dei soggetti; e sul grado lunare di nascita ho stabilito il ritmo di rivoluzione lunare “a ritroso” nel tempo, fino ad arrivare al giorno Alfa, che è semplicemente il giorno della decima rivoluzione lunare sempre a ritroso, ovverosia quella che sicuramente ha “ospitato” il tema di concepimento… Nell'approccio che sto qui proponendovi, insomma, la longitudine celeste della Luna viene considerata un valore di riferimento sul quale erigere i 10 temi di rivoluzione lunare che interfacciano le dinamiche della crescita embrionale e fetale.




Ecco il TN di un soggetto maschile omosessuale, che chiameremo Erminio (naturalmente è un nome fittizio). Tema radix, questo, in cui i valori zodiacali e planetari si coagulano in una dominante dalle chiare stimmate scorpionico-plutoniche, in quanto è la forte configurazione lesiva angolare - Saturno in opposizione a Urano/Plutone - a possedere sia l'Ascendente che tutti pianeti personali: per governo, aspetti e signoria dei campi; e grazie anche alla quadratura sulla congiunzione dei due opposti complementari Venere/Marte (che sovrintendono la sfera erotico-affettiva), possiamo fin d'ora intuire uno scarso ed avversato flusso dialettico tra essi. Mentre i due trigoni rispettivamente di Giove e Saturno retrogradi al Sole, indicano - in questo contesto - pieno raggiungimento di una maturità… deviata.
Già in tenera età (intorno ai 10 anni) Erminio sentiva attrazione sessuale per quelli del suo stesso sesso; mantenne segrete le proprie inclinazioni omosessuali alla famiglia fino ai 22 anni, dopodiché decise di uscire allo scoperto. Da allora ha spesso intrecciato storie sentimentali serie e talvolta di lunga durata, anche se - di tanto in tanto - non ha disdegnato qualche infedeltà. Statura piccola, occhi magnetici e corporatura asciutta, Erminio possiede un'intelligenza acuta e l'aspetto di un aristocratico… da una sua breve anamnesi, infine, salta fuori una carenza di ferro cronica.
Ma osserviamo ora la ritmica delle lunazioni genetliache prenatali (Lgp) congiuntamente alle dinamiche astrali complessive che furono in atto durante la vita intrauterina, disponendo i primi tre grafici in modo da riuscire ad avere un colpo d'occhio che ci permetta di valutarne l’evoluzione ed effettuare comparazioni.




Dunque, già al primo impatto possiamo evincere dall'insieme dei grafici che la configurazione dominante planetaria (Saturno opposto a Urano/Plutone) spadroneggia per tutto il periodo embrionale (e anche fetale, come vedremo in seguito). Il grafico 1 è la lunazione genetliaca prenatale Alfa (ossia la stessa posizione della Luna natale, 14°8’39’’ in Capricorno, 273 giorni indietro rispetto al giorno di nascita), sulla quale si applicano le interpolazioni pertinenti al metodo della Trutina per risalire al giorno e all'ora del concepimento. Dal nostro punto di vista, invece, essendo questa la lunazione prenatale sicuramente quella più vicina all'avvenuto concepimento, la consideriamo - grazie al fatto che tale posizione zodiacale è la medesima che è stata eletta dalla nascita - un “valore medio” estremamente significativo. Lo stato celeste dei luminari, qui, è veramente esplicito nell'indicarci la devianza nella personalità di Erminio: mentre la Luna (in Capricorno, sic!) grazie a Giove è del tutto armonica all'”ammorbante” dominante, il Sole - congiunto perfettamente a Saturno - viene dalla stessa pesantemente afflitto… Nella lunazione prenatale successiva (v. grafico 2), intanto che il Sole si allontana da Saturno per congiungersi a Venere, ecco che Marte - continuando la sua retrogradazione - va a congiungersi a Urano/Plutone.
Nel frattempo, Saturno prosegue la sua corsa all'opposizione perfetta.
Alla successiva lunazione prenatale (v. grafico 3) - che è anche quella prossima alla conclusione del periodo embrionale - Marte diventa diretto, mentre il Sole rimane ancora congiunto a Venere.




Con la quarta lunazione (v. grafico 4) si conclude la fase embrionale del nostro Erminio: Marte è ora congiunto al grado a Plutone, subendo - come se non bastasse - anche l'opposizione perfetta di Saturno. Intanto Venere e Giove entrano nell'orbita di quadratura - fissa al Nodo lunare per tutta la gestazione - della dominante.
Volendo trarre una prima conclusione su questa fase, possiamo innanzitutto desumere che durante tutto il periodo dello sviluppo embrionale, i due valori planetari (Sole-Marte) che governano il principio maschile (Yang) sono stati pesantemente “corrotti” dalla perversa dominante Urano/Plutone/Saturno; laddove la Luna già di per sé “esiliata” possiede con questi - archetipi senz'altro del principio isterico e deviante - un flusso armonico costante. Non da sottovalutare il colorito venusiano al Sole nelle sue stazioni di rivoluzione e l'intercettazione al Medio Cielo della dominante planetaria nella seconda lunazione genetliaca prenatale (v. grafico 2). Le dinamiche simbiotiche tra matrix celeste e matrix corpore della fase embrionale, hanno fin qui mostrato l'assetto dell'ego più istintivo e recondito, e pertanto questo primo stadio si caratterizza a mio avviso come il periodo di condizionamento primario dell'anima, l'imprinting più “coriaceo” e indelebile, quello che nemmeno i migliori risvolti evolutivi nella vita dell'individuo riusciranno probabilmente a modificare.




Nella seconda fase della vita intrauterina di Erminio, quella fetale, le dinamiche planetarie ci appaiono un po' come “di rifinitura” al contenitore fisico dell'imago sottile del Sé (originato nella fase embrionale dalla matrix celeste, viene ora “fissato” nella matrix corpore). Nei grafici sopra (v. grafici 5, 6 e 7) si stagliano tre Grandi Trigoni che coinvolgono, insieme al Medio Cielo, Saturno, Venere, Sole e Nettuno. La nota dolente della dominante viene invece “centrifugata” ora da Giove congiunto al Nodo grazie all'aspectorium dissonante della Croce a T… Non ci deve sfuggire infine (v. grafico 7) la congiunzione anche di Venere alla dominante planetaria nella sua stazione di rivoluzione.




Con le ultime due stazioni di rivoluzione (v. grafico 8 e 9), il Sole si congiunge nuovamente alla dominante, e mentre Marte (ben colorito qui da trigoni e sestili) si appresta a superare Nettuno, Venere si accinge a compiere lo “sprint” finale: ed eccolo, nel TN, congiungersi a Marte. Osservandolo nuovamente, possiamo percepire con chiarezza che il tema natale è senza dubbio la sintesi delle dinamiche astrali contenute nei cicli lunari prenatali; e che questi ultimi ci aiutano anche a definirne con maggiore certezza la dominante.

Dal caso di Erminio abbiamo infatti appreso molto sia sulla quantità e qualità delle lesioni ricevute da Marte e dal Sole sia sulla “armonica” prevaricazione lunare, che s'innalza pertanto al rango di sottodominante. Inoltre abbiamo potuto stabilire con sicurezza quali sono i pianeti effettivamente “delicati”, e pertanto maggiormente sensibili ai transiti: l'anemia di Erminio divenne manifesta tra gli anni '79 e '80 con il transito di Saturno sulla congiunzione radix Urano/Plutone che quadrava contemporaneamente Marte e Venere; che poi si evolse in anemia cronica al seguito di un episodio di ricovero negli anni '86 e '87, quando sia Saturno che Urano si congiunsero a Marte e Venere radix. L'esempio di Erminio ci pone infine di fronte alla secolare interrogazione: “quanti embrioni hanno condiviso le stesse dominanti e dinamiche celesti? saranno diventati tutti come Erminio?”...
Personalmente penso che ogni configurazione radicale “protagonista” che si staglia nel cielo così prepotentemente, vada a fare eco, a creare un processo di risonanza che sottende ad unire genomi dai gameti adatti a ricevere simili imprinting astrali; ponendo in essere quindi migliaia di gestazioni parallele a quelle del nostro caso (Erminio) che poi evolveranno, anch'esse, in realtà psicofisiche diverse ma perfettamente in sintonia olistico-analogica con la Matrix, Madre Natura.
Sperando di non avervi annoiato, desidero concludere questo mio intervento affrontando un ultimo argomento sulla vita intrauterina: che ruolo svolgono gli imprinting delle eclissi all'interno delle dinamiche astrali complessive?
Pensare che le eclissi che avvengono durante la vita intrauterina non appartengano al bagaglio karmico dell'individuo, o in altre parole che non si inseriscano all'interno del contesto totale delle dinamiche astrali prenatali, sarebbe un grave errore. Soprattutto se consideriamo, come già detto, che, per quanto prodotto “raffinato” della natura possa essere la forma umana, essa non è altro che un'espressione impersonale, in quanto realtà frattale dell'Archeo...




due grafici in alto sono i temi delle due eclissi formatesi durante il passaggio della fase embrionale a quella fetale di Erminio, erette per Greenwich e rilocate per il luogo della gestazione. In entrambi vi è una forte tensione planetaria nei campi (più propriamente sulle cuspidi) quinto e ottavo. Zone, queste, che fanno riferimento ai “diletti” della sfera sessuale. Anche qui, come in tutte le scansioni lunari della gestazione, l'aspectorium è molto cadente… l'insieme dei valori e l'angolarità di Nettuno promettono infine lo sviluppo di una libido passiva che tende fortemente a degenerare in compulsività viziose - anche e specialmente erotiche - che, addizionandosi a tutto il contesto delle dinamiche prenatali, conclama a mio avviso la natura omosessuale.
Visione, questa, ben distante da una certa astrologia “karmica”, che intravede invece nell’analisi dell’ultima eclisse prenatale la possibilità di poter intuire i luoghi ove avvenne l’ultima incarnazione dell’anima... In altre parole ho personalmente maturato - grazie alle ricerche che sto compiendo sull’argomento - un'opinione quantomeno interessante: nelle eclissi prenatali ho intravisto il feticcio dell'anima, il lato oscuro e irragionevole, quello che genera e muove le forze compulsive.
Un esempio?




Ecco i due temi delle eclissi prenatali (la prima solare e la seconda lunare) di Erika De Nardo erette per Greenwich e rilocate per Novi Ligure.
In entrambi possiamo notare la severa afflizione dei Luminari (Sole-Padre, Luna-Madre?) durante la fase culminante dei fenomeni, sia da parte di Urano che Nettuno: la congiunzione nel primo e l’opposizione-congiunzione nel secondo, perfette al grado. In quello a sinistra vi è anche l’angolarità della congiunzione Nettuno/Mercurio al Medio Cielo; mentre nell’altro, a destra, Plutone e Marte “colorano” l’Ascendente.
Sempre in entrambi, vi è ancora una lesione efficace a Venere, determinata rispettivamente dalla congiunzione di Plutone e da quella di Saturno.




Con una grafica imperniata sulla realtà spaziale, possiamo renderci conto che durante il periodo e nella zona geografica (Novi Ligure) ove Erika “viveva” la sua vita intrauterina, caddero fasci di tensione astrale perfettamente analogici alla tragedia che quel piccolo esserino ha “recitato” 17 anni dopo…




Note

) Grof S. - Realms of uman inconscious - Ed. Dutton, New York 1976
2) Peluffo N. - Micropsicoanalisi dei processi di trasformazione - Ed. Books' Store, Torino, 1976
3) Tartari M. - La vita intrauterina, Il Modello micropsicoanalitico - Bollettino dell'Istituto Italiano di Micropsicoanalisi, n° 27-28, 2000
4) Piontelli A. - From Fetus to Child - Ed. Tavistock/Routledge - Londra 1992

5) Per maggiori dettagli sull’applicazione della Trutina Hermetis: Guzzi A. - Trutina Hermetis, l’oroscopo del concepimento - Ed. Nuovi Orizzonti, Milano 199


Bibliografia


Trutina Hermetis, l’oroscopo del concepimento - Alessandro Guzzi - Ed. Nuovi Orizzonti, Milano 1994
Le previsioni astrologiche (Tetrabiblos) - Claudio Tolomeo - a cura di Simonetta Feraboli (Mondadori, 1987)

Trattato pratico di Astrologia - André Barbault - Ed. Astrolabio, Roma 1979

Srimad Bhagavatam - A. C. Bhaktivedanta Swami - Bhaktivedanta book trust - Londra 1978



sabato 24 ottobre 2009

Un'ALQA Seltzer per digerire meglio


di Alberto Crescitelli


Un pezzo particolare tra rimembranze e suggestioni astrologiche che scrissi nel 2003, ma che ben si adatta ai nostri giorni...



"Occidente, Nord e Sud a pezzi, troni in briciole,
regni in bilico. Fuggi nel puro Oriente, assaggia
l'aria dei Patriarchi! Fra canti, amore e vini
ritornerai ragazzo nella fonte di Chiser.

Laggiù nella purezza, nel giusto, voglio immergermi
negli abissi all'origine della specie degli uomini,
quando non si rompevano la testa, ma apprendevano
da Dio scienza celeste nelle lingue terrestri."

J.W. Goethe, tratto da "Egira"



È Consuetudine d'ogni anno. In quei giorni che vedono la sortita del Sole dal Segno dello Scorpione ed il suo ingresso nel Sagittario, negli States festeggiano il Thanksgiving, i musulmani concludono il Ramadan e nel nostro Bel Paese giungono in città i primi ardimentosi Zampognari. Dalle mie parti, poi, è sufficiente ch'essi notino una soglia incustodita, perché vi s'intrufolino per "rallegrare" gli importunati astanti con una potente 'strombazzata all'arabesque' eseguita senza alcun indugio: la Novena va suonata, poco importa dove e come, sia esso luogo destinato ad attività commerciale, od un'abitazione.
Ieri, durante una passeggiata mi soffermai infatti ad ascoltare un "Tu scendi dalle stelle" eseguito con scarsa maestria, sbirciando nel contempo dalle vetrine nel negozio d'abbigliamento ch'era stato appunto individuato e subito "colpito" da uno scombinato duo di Zampogna: di quelli che 'taca la Novena', senza lasciar manco il tempo di dare l'assenso al titolare del lussuoso ma un po' sconfortato esercizio. Possedeva un'espressione torva e piena di sopportazione, il volto di quest'ultimo che s'affacciava al di sopra del giornale sfogliato con entrambe le mani (con in prima pagina la solita foto ANSA di Osama, e a tergo l'immagine pubblicitaria di un calendario osé), mentre le due giovani "ombelicate" e truccaticcie commesse, continuavano come se nulla stesse accadendo ad inventariare merci appena arrivate, malgrado la potenza polmonare dei due, e specie la ciaramella "sotto" di mezzo tono, che frastornava l'intero vicinato... Peré-peppé-peperepééé...

Vero, proprio una bella e calda giornata quella di ieri, tanto da dover portare la giacca "a braccio" per il caldo (segnava 23° il non lontano orologio/meteo della farmacia). Ciononostante, la scena che mi si presentava davanti, era intrisa d'un mesto e rassegnato decadentismo degno tout court d'incarnare quel famoso sonetto del Verlaine "Je suis l'Empire à la fin de la décadence". Esageravo? ma sì, via... - pensai rimanendo alquanto perplesso per la strana evoluzione dei miei pensieri. Lasciavano comunque riflettere le vesti smorte e arruffate dei due musicanti, tipicamente sartoriate con quei pellicciotti e gambaloni di pecora cari al giovane Verga: poiché contrastavano, appunto, con i connotati decisamente settembrini della giornata ("ricca" perciò più del solito di smog). E poi, le commesse, con i loro visetti d'altronde mi rimembravano - assieme a quel romantico "timor del cuor" ch'erompe sempre alla vista del gentil sesso, sia quel femminismo libertario nell'accezione nobile della "tosta" George Sand, amica del delicato Chopin, sia il nuovo spauracchio cinematografico pressoché pedopornografico - "Thirteen", aizzato dai media e dalla terrifica recensione di Natalia Aspesi all'omonimo film: spiattellata, senza mezzi "pardon" su di un numero de "La Repubblica" dei primi di novembre.


Mentre devo dire che l'esercente simbolizzava infine, in quei pensieri che non volevo affatto far miei, l'imago ruinae hominis tanto immaginata, sognata, narrata con gran successo dalle penne dei maggiori letterati del Continente quando ancora lo si apostrofava con "Vecchio". Lui, il castigato europeo italiota, ormai in guerra contro lo "Sceicco" senza ch'egli per nulla l'ambisse, e per di più Esercente: emendato malamente indi, anche dalle associazioni dei consumatori per gli aumenti ingiustificati, e scomunicato pure dall'Euro forte che promette solo gran potere d'acquisto all'estero, ma scarse vendite qui in Europa.
"Ohibò, ora basta con questi pensieri: saranno senz'altro frutto postumo d'una suggestione scaturita dallo studio del Tema 'assaturnato' dell'imminente Anno nuovo", dissi a me stesso riprendendo il passo; e notando, nel contempo - mentre la bislacca esecuzione dei due zampognari diventava una eco in lontananza - ch'erano arrivate 'apparentemente' fuori stagione anche le bancarelle dei libri: lì, più avanti, sempre in via Plinio, in quel lembo di strada che s'affaccia sugli scavi dell'antica Pompei, ove è possibile ammirare il fascino di kronos in Via dell'Abbondanza e Porta nocera, alle pendici del Vesuvio.

"Dizionario dei sinonimi e dei contrari; 100 ricette per leccarsi i baffi; Il kamasutra; Manuale del perfetto giocatore; 1000 nuove barzellette..."

Avevo raggiunto la meta, e soffermandomi di tanto in tanto continuavo a scorrere la disordinata bancarella tenuta d'occhio da una giovane donna con le sopracciglia delineate a matita e attillata con una sgargiante collana e dei pantaloni-collant verde pisello. Allorquando, fui colpito da un volumetto con copertina rigida e telata. Lo presi tra le mani, e mi accorsi così ch'era fornito - come i libri di un tempo - del tipico laccetto segnalibro. Lo aprii alla pagina contrassegnata e ricordo che pensai, nell'accingermi a leggere le prime righe che mi capitassero, "Questa pagina forse è per me"..



Mentre navigavo sull'Eufrate,
l'anello d'oro che da poco
mi avevi regalato è scivolato
dal dito giù nei flutti.

Era un sogno. Tra i rami
l'aurora mi dardeggiava gli occhi.
Dimmi Poeta, Profeta dimmi,
che significa il sogno?



Rinchiusi estasiato il tautologico-evento-volumetto, che pareva volesse anch'esso ribadirmi ulteriori suggestioni saturnine de l'autre siècle da far mie, e mi rivolsi dunque alla ragazza non lontana da me che nel frattempo non aveva mai smesso di tenermi d'occhio: "Scusa, quanto costa questo qui?" dissi facendo attenzione a non mostrar troppo il mio interesse. "Sei euro, è di quelli con lo sconto", rispose lei con quel tocco di consuetudine che fa sempre risparmiare. Così, mi allontanai contento del mio acquisto dirigendomi verso casa, poiché s'era fatta quasi ora di pranzo, ormai. Mi aspettava mio figlio e dell'ottimo Seitan affumicato con il contorno di una deliziosa insalatina certificata d'esser verdura bio-tech... Ma,in cuor mio la pulsione verace era quella d'immergermi nella lettura del nuovo libro. Tosto, appena finito di pranzare, mi accomodai sul divano e presi a sfogliarlo per dar subito uno sguardo complessivo all'Opera: l'introduzione, i vari capitoli... e mentre così sfogliavo, trassi profondi pensieri associando al titolo, ai versi 'donati' dal segnalibro, ed ai primi versi del sonetto "Egira", le problematiche Occidentali-Orientali odierne che angustiano pesantemente e pericolosamente il Mondo...

"Ops, ho mangiato troppo in fretta" - dissi tra me e me, accorgendomi all'improvviso di avere un po' di mal di stomaco: "mi ci vorrebbe proprio un'Alqa Seltzer che non ho, mannaggia!" mm.. "Sarà anch'esso un evento-significatore all'interno delle 'narranti' sincronicità di questa bella giornata, un presagio ricco di significanze anche questo dolorino?" pensai, sentendomi un po' buffo nel frattempo che mi distesi del tutto sul divano... appoggiando lentamente "Il Divano" a sua volta sul mio petto mentre le palpebre mi si chiudevano come fossero ebbre; soggiogate del tutto dalle dolci spire morfiche di una pennichella.

Pompei, 5 dicembre 2003

sabato 10 ottobre 2009

Elegia per Eva (e i nascituri cloni)






di Alberto Crescitelli

Fu nel dicembre del 2002 che la setta dei Raeliani diede notizia che stava venendo alla luce una bambina che loro stessi avevano clonato in laboratorio. Dissero che l'avrebbero chiamata EVA... profondamente toccato da cotanta tragica notizia, scrissi questa elegia :


Grazie per essere nata il giorno dopo
la Santa natività di Gesù bambino.

Così le luminarie, i baluginìi e le dolci atmosfere
del Santo Natale in futuro ricorderanno
anche la tua apparizione in questo mondo:

Tu che sei venuta a noi per dar
compimento agli omosessuali, e alle mamme
ed i padri che amano "far da Sé";
...che sei venuta a noi, per chi ha perduto l'amata
sposa e che testardamente la rivuole accanto a Sé;
...che sei venuta a noi anche per dar sollievo
a quelli che pensano: "per il Mondo,
la più grave perdita è proprio la scomparsa di Sé"...

Gioia dell'ingegneria genetica, non sei stupida follia:
le Chimere bicefalo, e quelle dalla testa di maiale
e membra di vacca rabbrividiscono timorose
calando il capo, innanzi a Te.

Tu, sei senz'altro colei che cancellerà
per sempre la colpa dell'aborto;
e la tua stirpe sarà il sollazzo sereno,
pacato e senza peccato... dell'Orco.

O Eva,
cancellerai dall'umano
cuore ogni senso di pietà
e finanche ogni rimorso!
Perché nessuno, finalmente[!],
potrà più piangere la tua impossibile morte.

Giacché:
chi, potrà mai ferirti nell'animo?
Chi, potrà mai pensare che odierai i soprusi?
E Chi, prenderà mai seriamente una tua lacrima?
Solo la tua mamma[?] che ben presto,
anelerà per il "suo" bene la tua scomparsa?

Non-nata, non potrai nemmeno morire.
Solo scomparire, invero, dovrai, senza nessun
rimpianto da parte tua e di chi ti ha voluto al mondo.
Sia lode al dio! [?]

O Meraviglia delle meraviglie! Un vero Miracolo!

Eva: sei senza dubbio, proprio la "deliziosa"
creatura-giocattolo-messia che in tanti, aspettavano!

[Anno 2002: in futuro, ricorderemo quando
il mondo intero era in dolce (tua) attesa...]

...Quando furono allestiti per te con amore, imponenti stoccaggi
di Plutonio e traffici occulti dell'arricchito Uranio...
E dall'Estremo Oriente all'Occidente, un solo grido
- con gran sussulto - si levò:

"Tekhnos! Tekhnos!"
"Un solo dito su quel pulsante e... Bumm!"

"Tekhnos! Tekhnos!"
"Un solo dito su quel pulsante e... Bumm!"

Ma solo quando sarai grandicella
saprai di queste cose e tutta la favella:

EVA!

Riscatto dei sacerdoti 'magnaccia' di bambini
de i'luogo che ti ha dato i natali e del mondo:
insinuerai finalmente il vero, importante e unico
dubbio nell'umane genti!
...Che, forse giammai[!] è stato peccato
massacrare i propri figli e
quell'insopportabile - e ormai desueta - matrice pazza!

"Ratio! Tekhnos!"
"Siano le tette di plastica e senza latte!
Ma che siano turgide e sode
per i piaceri del lupanare!"

"Ratio! Tekhnos!"
"Siano le tette di plastica e senza latte!
Ma che siano turgide e sode
per i piaceri del lupanare!"

[Anno 2002: in futuro, ricorderemo quando
il mondo intero era in dolce (tua) attesa...]

Tante le bare bianche, e tutte per Te, come in festa.
Mentre l'affranta matrix naturae "ex fata" ora disgustata
allorché, costretta con inganno all'ubbidienza
dell'ingrato compito di plasmare Te;
l'unica, e vera grande bestia del Creato.
Così tanto bramata!
Perché? Perché?

"Perché Figlia del voler de l'Cielo!
Per il voler supremo degli ominidi verdi!"

Così, o Truffa vivente,
sarai per sempre decantata.

E d'innanzi al dio, ne sia hora et semper data prova:
"Il valore della Vita è minor d'una sega"...

Orbene nessuna compassione sarà più necessaria!
Indi, volga al desìo il malor dell'animo.
Orsù: cominci il macabro festino!
Si dia inizio alle danze della Morte invisibile...

Ma un sol dubbio costella ahimè, la benemerita scienza
figlia del potere: che Osama dicesse bene[?]
quando ebbe ad affermare, "la vita degli occidentali
vale molto meno di quella d'un cane?"


28 dicembre 2002

lunedì 5 ottobre 2009

L'immoralità della favola




di Alberto Crescitelli



C'era un tempo "Gaia", una gran bella città ove tutti gli abitanti potevano gioire degli eccessi dei piaceri della vita, di tanto buon vino e dei lupanari.
Situato a Nord di questa sontuosa città, vi era il borgo di Marte, un quartiere abitato per lo più da persone prepotenti e arroganti; e a Sud il borgo di Venere, i cui residenti erano lascivi e dissoluti; a Est, invece, il borgo di Mercurio, borgo dei furbi e disonesti. Ed infine a Ovest, quello della Luna: rione degli opportunisti e degli ignavi.
Al centro della bella "Gaia" dominava poi una piazza, o meglio: un Foro con un colonnato piuttosto pomposo inaspettatamente addobbato con un'ara sacrificale che, tutti gli abitanti molti anni addietro, decisero di edificare in lode a Saturno. Ed era presso questo Foro saturnino che per costumanza amavano riunirsi gran parte degli abitanti di Gaia; acciocché venissero sciorinati i diversi punti di vista al fin di "costruire" giorno dopo giorno, la cosiddetta civiltà del benessere e del piacere :

- sacrificando animali allevati in terribili stalle con cibi avariati e putrefatti; non perché costoro fossero cinici, ma perché secondo la logica "scientifica" dei mercuriali, occorreva applicare il principio del "minimo costo onde ricavarne massimo rendimento" per ottenere ricchezza, benessere e felicità!
- Sacrificando i propri figli perché, secondo la logica dei venusiani, la prole era un ostacolo alla libertà, all'autorealizzazione e ai "rapporti sociali"; d'altronde, i pargoli zavorravano inutilmente i cittadini anche ad un'ulteriore necessità: quella di procacciarsi una morale educativa da infondervi…
- Sacrificando quelle pochissime persone dabbene che tentavano invano di ostacolare la prepotenza e il cinismo dei marziani; i quali apparivano invincibili perché dirigevano con "prestigiosa autorità" proprio quegli atti volti al cosiddetto "benessere" convulso della comunità.
- Finendo per sacrificare quasi sempre poi, persino se stessi e l'integrità morale: poiché i lunatici insegnavano con il loro esempio che tutto va sempre bene se tutti, infondo, "appaiono" felici e contenti.



Così, benché gli animali soffrissero pene indicibili e gli adolescenti dell'urbe fossero divenuti tutti ubriaconi e prostitute che amavano anche torturar se stessi conficcando spilli e chiodi nelle membra, gran parte dei cittadini, gira e rigira, si ritrovavano sempre e in ogni caso soddisfatti e paghi (senza far caso, a quella sensazione di leggera ansia e panico che li avvolgeva quotidianamente) e serenamente sazi, al sorgere d'ogni Luna piena, intanto che le poche persone sensibili e buone venivano sistematicamente isolate, offese e ridotte ai margini della presunta "società dei felici".



Ma un giorno giunsero tre viandanti; che quantunque provenissero da luoghi tra loro assai distanti, per superba e gran magia si ritrovarono, all'uopo, presso le porte di "Gaia". Il primo, giungeva dalla città d'Urania; il secondo dal regno di Nettunia e, il terzo, dal mondo di Plutonia.
Quando i cittadini li videro, s'accorsero all'istante che erano persone molto insolite: poiché il loro sguardo era infinito come il cielo, profondo come il mare e penetrante come gli abissi. ...Stranamente questi forestieri incutevano timore a molti dei contradaiuoli (che non avevano mai temuto niente e nessuno), malgrado il fatto che fossero dolci e mansueti, e dalla loro bocca scaturissero parole sagge e confortanti.
Ma la cosa più insolita che ravvisarono tutti, fu, che da quando erano arrivati codesti tre viandanti in città, inspiegabilmente, sull'ara sacrificale dedicata a Saturno, divenne visibile quanto questa fosse impiastricciata di sangue: non era mai accaduto!

[Chi mai li avrà guidati qui da noi?]
[E perché?]
[Liberiamocene! Prima che sia troppo tardi!]

S'accorsero poi ancora che gli adolescenti, contestualmente alla loro comparsa nell'urbe, avevano cominciato ad uccidere le madri, i padri e il promesso sposo; e che anche gli stessi genitori, s'erano ritrovati sempre più spesso coinvolti ad assassinare la propria stirpe. Laddove gli arroganti uomini di potere avevano altresì dato inizio, a una persecuzione sistematica di quelli... come loro: probabilmente perché - pensarono i più scaltri - non v'erano più persone esemplari da tediare.
Ma fortunatamente vi fu anche molta gente che non fece caso a tutti questi prodigi infausti: poiché per essi, l'unica cosa importante, era l'assicurarsi che il salario andasse e venisse ogni mese. Avevano delle sicurezze cui pensare, costoro, altroché!



Sebbene questi tre viandanti parlassero, con chiunque incontravano in città, della necessità di divenire tutti più compassionevoli con gli animali, più generosi e attenti con i figli, e più giusti con i deboli, gli arroganti e lascivi cittadini di "Gaia" - capeggiati da quelli del borgo dei marziani - li fecero infine arrestare. Credendo, che così facendo, avrebbero senz'altro impedito le tante sciagure (invero provocate dai loro stessi abominevoli atti compiuti in passato) che occorrevano giorno dopo giorno dal loro arrivo; e sperando, tra l'altro, anche di reprimere i tumulti profondi della coscienza... dalla quale erano tormentati sempre più. Orbene quelli del borgo di Marte, i più turpi, il giorno dopo escogitarono uno stratagemma (a mali estremi…) per rabbonire e allo stesso tempo confondere il "sopraffino" volgo di Gaia a loro sottoposto: "Certo, che hanno provocato un gran bel scompiglio in città, quei tre" - confabulavano segretamente i marziani nei sontuosi palazzi presso il Foro - "facciamo indossare a quelli del borgo dei lunatici, vesti simili a quelle dei pii viandanti, e che s' imparino anche le 'filastrocche' che recitavano quei folli: dopo di che, ordiniamo loro di recarsi nei lupanari e nelle bettole… Così tutti, crederanno che si possa diventare dei 'veri probi' come siamo noi: che, pur commettendo soprusi e violenze, siamo buoni e signorili; che, pur adescando giovani e bisognosi per bassi intenti, siamo generosi e altruisti…"

Una volta messa in atto la fosca trama, decisero il destino dei tre poveretti: innanzi tutto lo fecero - com'era loro consuetudine - arbitrariamente e in "camera charitatis"… Poi, assegnarono loro ogni tipo di flagelli; fino a quando, addotti un giorno i poveri viandanti presso un tribunale popolare, emisero il verdetto: "Da quando siete entrati in città, sono capitate sciagure d'ogni tipo! Vostra è la colpa! Sacrificheremo allora proprio voi tre, per il bene di tutti noi! Sarà solo così che riusciremo a superare gli ostacoli, le maledizioni e le angosce da voi create grazie alle vostre parole e ai vostri atti: contro la 'libertà', la 'pace' e il 'piacere' che tutta la nostra prospera cittadinanza, persegue!"


Allorché il viandante giunto da Nettunia alzò lo sguardo maestoso, fissò negli occhi il presidente della giuria, e disse:

[TU IMMENSO DESERTO]*

Non hai nulla negli occhi:
arida è la tua voce,
arido il tuo sorriso,
aride le tue parole.
Sei come un immenso deserto,
una grande distesa libica:
nel desolato cammino
soccombe il pensiero.

Presa dallo sgomento, la giuria s'affrettò ipso facto a rendere immediata ed esecutiva la condanna al supremo sacrificio: facendo decapitare sull'ara saturnina per primo, il viandante che proveniva da Urania… e una gran Luce li accecò tutti, per sempre e totalmente, senza comunque compromettere la "loro" visione. Poi, quello proveniente da Nettunia: …e il mare irruppe nella città sommergendoli fino al busto (ma ciononostante, si accorsero che riuscivano a vivere e muoversi come nulla fosse accaduto). E infine, quello proveniente da Plutonia: …e la Terra Celeste si squarciò ed inghiottì definitivamente la bella e sfortunata città di "Gaia". Ma nonostante tutto - impietrirono tra sé e sé gli abitanti di Gaia - continuavano ad essere, a vivere; proprio… come se nulla fosse capitato!
Miracolo? Ma no, erano troppo scettici per credervi.
Erano esterrefatti: "Non è vero! sono sicuramente creazioni della nostra mente! Sono solo illusioni create dalle nostre paure e dalle nostre ansie; ...provocate dei quei tre insulsi!" S'affrettarono a ripetersi l'un l'altro gli abitanti di Gaia. "Orbene: scongiuriamo le parole e anche la morte di quei tre furfanti ponendoci nudi in questo benedetto Foro, e gridando tutti assieme al "nostro" mondo: amore! Amore! Pace! Cantiamo! Danziamo! Godiamo!".


Tutti fecero serenamente finta di ritornare felici e contenti. Poiché erano del tutto convinti che l'importante, fosse convincersene: una sibillina tecnica, questa, per raggiungere "certezze", che non li aveva mai traditi. E così fu. Fin qui l'immoralità della fiaba, che ci aiuta nel contemplare l'eterno giuoco duale del bene e del male, del vero e del falso: da cui solo poi, ne scaturisce l'"allegorica" morale..

Poveri e sfortunati abitanti di "Gaia". Ebbero l'opportunità di accedere alla vera comprensione dei regni di Urania, Nettunia e Plutonia… capire, per poi infine procedere a Vera vita: ma non la colsero, purtroppo. Comunque, ciò che importa a noi oggi è che non v'è alcun male per i Sublimi Mondi, se, finanche un'intera popolazione di una "gaia - quanto sozza - città", pensa d'esser vivente quando, invero, non è mai venuta manco alla Luce

5 marzo, 2003

*La lirica "Tu immenso deserto" è di Anna Racconto, mia madre.